February 17, 2016

Falso trattato di estetica (quadrato rosa), Palermo

Ricercatore della bellezza generata dal caso, Norese ha deciso di allestire la sua mostra al Caffè Internazionale con una serie di oggetti trovati nello stesso bar. Non ready-made di ascendenza duchampiana, utilizzati in un consapevole annichilimento del gusto, ma objets trouvés scelti proprio per il loro valore estetico e ribaltati nella loro funzionalità d’uso.

“Falsificati”, come il trattato del 1938 di Benjamin Fondane che dà il titolo alla mostra e in cui il filosofo si pone in contraddizione con la trattatistica positivista di inizio Novecento, contro l’idea di un’estetica generata dalla ragione e in favore dell’autonomia esistenziale della poesia che pone il conflitto e la tensione al centro del proprio universo: la poesia è affermazione della realtà esistente contro le sue alienazioni esterne.

Le finalità politiche, etiche, ideologiche, morali, derivanti dal pensiero umano – che Malevič considera una vera e propria “forma di lavoro destinata a cambiare la descrizione del mondo e il mondo stesso” – sono lasciate fuori dai quadrati rosa che accompagnano l’installazione.
E il bar è luogo dell’ozio, lontano dall’artificio del pensiero e dalla fatica del lavoro, dove i sensi divengono inerti alla ragione ed è possibile trovare, seduti a un tavolo, la poesia pura.

«Mi sono imbattuto tempo fa in alcuni scritti di un poeta e filosofo moldavo, naturalizzato francese, Benjamin Fondane, vissuto nella prima metà del novecento. Li ho trovati straordinariamente attuali. Sono affascinato dalla sua idea di poesia pura, senza “intelligenza né conoscenza”… come dal curioso titolo del suo “Falso trattato di estetica: saggio sulla crisi del reale”, appena tradotto in italiano. Siamo di nuovo in una crisi di realtà. Questa mostra è un sogno su Fondane, sulla inattività di Malevič, sul diritto alla pigrizia, sul giovane studente Marx, ancora senza barba, che mi appare e mi scompare in un quadrato.»

Davide Ricco

Giancarlo Norese
Falso trattato di estetica (quadrato rosa)
a cura di Davide Ricco

Spazio espositivo del Caffè Internazionale

via San Basilio 37, Palermo

opening venerdì 19 febbraio 2016, ore 19

fino al 3 marzo 2016

February 12, 2016

New multiple: N, Artist’s Alphabet, Materia Multipli, Roma, IT, 2016

The project arises from a visit at Luca Pancrazzi’s studio in Milan in May 2015, but starts taking shape after summer break in mid september.
The ALPHABET consists of 26 letters (classical latin alphabet), each one interpreted by a different artist. The letters are printed in offset on white 130g Old Mill paper, A3 format, in 100 pieces signed and numbered on the back.

It is an open project meaning that in the future a letter may be reinterpreted by a different artist. There will be an exhibition including a catalogue featuring the first complete alphabet.

Materia, multipli d’artista, www.materiamultipli.com

Max Renkel, Karl Daubmann, Judith Kakon, Christof Nüssli, Marco Raparelli, Michaela Langenstein, Giorgio Di Noto, Simone Berti, Luca Pancrazzi, Jonathan Monk, David Schutter, Isabell Heimerdinger, Martin Soto Climent, Giancarlo Norese, Matteo Fato, Benjamin Hirte, Hilario Isola, Rä Di Martino, Stefania Galegati, Mikkel Carl, Cesare Pietroiusti, Kilian Rüthemann, Jinn Bronwen Lee, Elena El Asmar, Florian Graf, Alfredo Pirri.

February 6, 2016

Portrait of the artist as a young dog, Rimini

Portrait of the artist as a young dog. 1985-1995

Rimini, F.A.R., 6–29 febbraio 2016
Inaugurazione sabato 6 febbraio 2016, ore 18
A cura di Gino Gianuizzi e Danilo Montanari

Ci sono periodi storici, luoghi e artisti che a volte determinano una felice congiunzione.
Tale è per noi quanto accadde tra Bologna e la Romagna tra la fine degli anni ’80 e i primi ’90 del novecento. Artisti che trovarono un linguaggio comune e un atteggiamento di curiosità, voglia di sperimentare, a volte di giocare con l’arte. Una sorta di laboratorio diffuso che vide in Roberto Daolio in particolare, ma non solo lui, un attento osservatore, ma non il critico ufficiale. Una specie di anarchia comunitaria di monelli dell’arte (young dog ha tra l’altro questa accezione). Artisti che di lì a poco avrebbero intrapreso percorsi diversi, alcuni verso la fama internazionale, altri più rinchiusi nella loro ricerca, altri ancora dispersi in altri campi della vita. Il percorso si muove tra Bologna, con la galleria Neon di Gino Gianuizzi, Ravenna con le Edizioni Essegi di Danilo Montanari, Palazzo del Diavolo a Forlì, poi Rimini…

La mostra allestita nella F.A.R. di Rimini intende indagare gli esordi di un gruppo di giovani artisti, sottolinearne alcuni aspetti comuni ed evidenziare le peculiarità di ognuno che già lasciavano intravvedere gli sviluppi delle loro opere.
In occasione della mostra verrà pubblicato un volume (Danilo Montanari Editore) con testi dei curatori e alcuni scritti di Roberto Daolio. Il libro comprende un ampio apparato di documentazione, fotografie dell’epoca, documenti, lettere, testi critici di quegli anni.

Artisti: Eva Marisaldi, Gianfranco Beghi, Francesco Bernardi, Marco Samoré, Maurizio Mercuri, Alberto Zanazzo, Maurizio Cattelan, Maurizio Vetrugno, Patrizia Giambi, Giancarlo Norese, Cuoghi Corsello, Giardini Pensili, Mala. Arti Visive, Gianluca Codeghini, Cesare Viel, Maurizio Mercuri, Emilio Fantin, Alessandro Pessoli, Leonardo Pivi, Tommaso Tozzi, Bertozzi & Casoni, Raniero Bittante, Antonella Piroli, Luca Vitone.

info: Danilo Montanari Editore, info (at) danilomontanari (at) gmail (dot) com

February 5, 2016

Uno specchio per cinque, Zurich


Emilio Fantin, Luigi Negro, Giancarlo Norese, Cesare Pietroiusti, Luigi Presicce (Lu Cafausu):
Uno specchio per cinque

In the crypt of the Cabaret Voltaire a set will be constructed with the aim of shooting the first scene of a film. In this scene five non-professional actors will be invited to interpret and repeat the personal obsessions of the five components of “Lu Cafausu” who will take the role of directors. The public will be very close to the action and, at times, will inevitably become part of it.
Through this film the five artists will be confronted with their own self, their mirrored images, their contradictions.

Inaugural performance for Obsession Dada, Cabaret Voltaire, Zurich
February 5, 2016

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Ab dem 5. Februar 2016 wird zum 100-Jahre Jubiläum von Dada im Cabaret Voltaire, dem Geburtsort von Dada, die Ausstellung «Obsession Dada» gezeigt. Sie basiert auf Dokumenten aus dem Archiv des Kurators Harald Szeemann. In Szeemanns «Museum der Obessionen» hatten auch Dada und die Dada Erben einen Platz. Für «Obsession Dada» werden Dokumente über das Museum der Obsessionen und die Agentur für geistige Gastarbeit publiziert.

Mit einer von Una Szeemann konzipierten, raumgreifenden Installation wird eine Bühne für Obsessionen geschaffen, die wöchentlich mit Performances, Lesungen und Manifesten bespielt wird: Den Auftakt macht am 5.2. das Kollektiv Lu Cafausu, gefolgt von Oppy De Bernardo & Aldo Mozzini, Garret Nelson, Pilar Albarracin, Thomas Hirschhorn, Michele Robecchi, Gianni Motti, Nedko Solakov, Grupo EmpreZa, Carlos Amorales, Shana Lutker uvm.

Parallel widmet sich Adrian Notz im täglichen Offizium um 6:30h den 165 DadaistInnen. Am Feiertag von Hans Arp wird die «Die Schwalbenhode» vortragen. Sophie Taeuber-Arp wird am 24. Februar. zelebriert. Wahrlich gefeiert wird allabendlich, an den Soiréen. So wird zum Beispiel mit 6 Tänzerinnen und einer Puppenspielerin am 10. Februar die Marionette «The Robot King» von Sophie Taeuber-Arp zum Leben erweckt, nach einer 36 stündigen «Hacktion» spielt am 5.März die Genfer Kultband «The Death Brothers» oder die internationale Performance Gruppe «Blago Bung», deren Name vom lautmalerischen Ausdruck von Hugo Ball abgeleitet wurde, kreiert für den 9 April ein Lyrik-Konzert.

«Obsession Dada»
5. Februar–15. Mai 2016
Dokumente aus dem Harald Szeemann Archiv
Wöchentliche Soiréen mit zeitgenössischen KünstlerInnen

165 Feiertage
täglich: Offizien
6:30 Uhr, 5. Februar–18. Juli 2016
Soiréen

20:00 Uhr, 5. Februar–15. Mai 2016