Un’idea di Alessandro Castiglioni ed Ermanno Cristini. Dal 12 dicembre 2009 al 12 gennaio 2010 nello studio di Ermanno Cristini, via S. Pedrino 4, Varese (suonare Dessert). Tutti i giorni su appuntamento: cristini.reset-at-libero-dot-it.
L’ospite. Ermanno Cristini apre il suo studio invitando un artista a presentare un intervento o un progetto negli spazi privati del proprio laboratorio. L’invito si estende poi anche a un altro artista, celato e invisibile. L’intruso.
Un artista che invita un artista e che nasconde un altro artista. Un gioco di specchi fatto anche di incontri, fughe, dialoghi e silenzi. Lo stesso ruolo del critico è volto più ad approfondire la personalità e l’opera dei diversi attori sulla scena, che non indirizzare una linea di ricerca, legata più semplicemente ad affinità e amicizie.
Ognuno soffre la sua ombra, ci ricorda Virgilio, ognuno sente stretta la propria identità e tenta delle fughe, delle variazioni sul tema. O come nel famoso libro di Luca Canali, dove diversi colloqui tra misteriosi psicanalisti ante litteram e grandi poeti della letteratura latina, ci introducono a una riflessione su quanto il passato ci possa stare stretto e l’unica soluzione sia percorrere la nostra storia a ritroso per tentare di scardinare l’ingranaggio dell’inconscio.
Il nuovo progetto di Ermanno mi appare dunque così, come il canovaccio di una commedia di Pirandello, un gioco delle parti, una riflessione sull’io e sull’altro, lo scambio continuo di ruoli e identità sempre velato da un sorriso acuto e ironico.
Aprire questo spaccato di legami e quotidianità al pubblico permette di trasformare queste dinamiche, queste relazioni, nell’occasione per una riflessione privata ed eccentrica. L’intervento dell’artista sarà infatti accompagnato da diversi documenti di approfondimento: libri, dischi, film, fotografie e cartoline scelti volta per volta dai diversi artisti, cercando di pensare così uno spazio di contatto tra artisti e con gli artisti non istituzionale, rilassato e confidenziale.
L’ospite. Ermanno Cristini apre il suo studio invitando un artista a presentare un intervento o un progetto negli spazi privati del proprio laboratorio. L’invito si estende poi anche a un altro artista, celato e invisibile. L’intruso.
Un artista che invita un artista e che nasconde un altro artista. Un gioco di specchi fatto anche di incontri, fughe, dialoghi e silenzi. Lo stesso ruolo del critico è volto più ad approfondire la personalità e l’opera dei diversi attori sulla scena, che non indirizzare una linea di ricerca, legata più semplicemente ad affinità e amicizie.
Ognuno soffre la sua ombra, ci ricorda Virgilio, ognuno sente stretta la propria identità e tenta delle fughe, delle variazioni sul tema. O come nel famoso libro di Luca Canali, dove diversi colloqui tra misteriosi psicanalisti ante litteram e grandi poeti della letteratura latina, ci introducono a una riflessione su quanto il passato ci possa stare stretto e l’unica soluzione sia percorrere la nostra storia a ritroso per tentare di scardinare l’ingranaggio dell’inconscio.
Il nuovo progetto di Ermanno mi appare dunque così, come il canovaccio di una commedia di Pirandello, un gioco delle parti, una riflessione sull’io e sull’altro, lo scambio continuo di ruoli e identità sempre velato da un sorriso acuto e ironico.
Aprire questo spaccato di legami e quotidianità al pubblico permette di trasformare queste dinamiche, queste relazioni, nell’occasione per una riflessione privata ed eccentrica. L’intervento dell’artista sarà infatti accompagnato da diversi documenti di approfondimento: libri, dischi, film, fotografie e cartoline scelti volta per volta dai diversi artisti, cercando di pensare così uno spazio di contatto tra artisti e con gli artisti non istituzionale, rilassato e confidenziale.
Alessandro Castiglioni
L'intruso era Giancarlo Norese
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