Dall’archivio storico del Comune di Jerago con Orago
Ermanno Cristini, Chiara Foletto, Giancarlo Norese, Luca Scarabelli
a cura di Alessandro Castiglioni
Sabato 9 aprile 2011, ore 15.30
Castello Visconteo di Jerago
aperto anche domenica 10 aprile, 10/12.30, 14.30/18
“Il passato è una struttura fragile, costantemente a rischio. Questa vulnerabilità segreta, non dichiarata, è legata ad una semplice considerazione: il passato è un tempo, è un luogo che non c’è più, non esiste: non possiamo vederlo, toccarlo, viverlo. A noi ne restano esclusivamente delle tracce, i segni lasciati a terra dalle cose trascinate (...)
Il passato è dunque una costante operazione di consapevolezza: è costruzione e interpretazione esercitata nel presente e soggetta a tutte le possibili oscillazioni che l’oggi manifesta o subisce. Il rapporto tra passato e presente, in questa prospettiva, risulta non lineare, complesso e spesso anche imprevedibile (...) Con il frammentario materiale di un passato riorganizzato ho invitato gli artisti a costruire una nuova storia, una narrazione visiva che diviene un ponte tra passato e futuro, ricordo e desiderio, nel tentativo di mappare un paesaggio, quello del nostro passato, che non c’è più...”
In occasione di Terra, arte, radici 2011, Comune di Jerago con Orago, Associazione culturale Aleph, Castello Visconteo di Jerago
Ermanno Cristini, Chiara Foletto, Giancarlo Norese, Luca Scarabelli
a cura di Alessandro Castiglioni
Sabato 9 aprile 2011, ore 15.30
Castello Visconteo di Jerago
aperto anche domenica 10 aprile, 10/12.30, 14.30/18
“Il passato è una struttura fragile, costantemente a rischio. Questa vulnerabilità segreta, non dichiarata, è legata ad una semplice considerazione: il passato è un tempo, è un luogo che non c’è più, non esiste: non possiamo vederlo, toccarlo, viverlo. A noi ne restano esclusivamente delle tracce, i segni lasciati a terra dalle cose trascinate (...)
Il passato è dunque una costante operazione di consapevolezza: è costruzione e interpretazione esercitata nel presente e soggetta a tutte le possibili oscillazioni che l’oggi manifesta o subisce. Il rapporto tra passato e presente, in questa prospettiva, risulta non lineare, complesso e spesso anche imprevedibile (...) Con il frammentario materiale di un passato riorganizzato ho invitato gli artisti a costruire una nuova storia, una narrazione visiva che diviene un ponte tra passato e futuro, ricordo e desiderio, nel tentativo di mappare un paesaggio, quello del nostro passato, che non c’è più...”
Alessandro Castiglioni
In occasione di Terra, arte, radici 2011, Comune di Jerago con Orago, Associazione culturale Aleph, Castello Visconteo di Jerago
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