Ricercatore della bellezza generata dal caso, Norese ha deciso di allestire la sua mostra al Caffè Internazionale con una serie di oggetti trovati nello stesso bar. Non ready-made di ascendenza duchampiana, utilizzati in un consapevole annichilimento del gusto, ma objets trouvés scelti proprio per il loro valore estetico e ribaltati nella loro funzionalità d’uso.
“Falsificati”, come il trattato del 1938 di Benjamin Fondane che dà il titolo alla mostra e in cui il filosofo si pone in contraddizione con la trattatistica positivista di inizio Novecento, contro l’idea di un’estetica generata dalla ragione e in favore dell’autonomia esistenziale della poesia che pone il conflitto e la tensione al centro del proprio universo: la poesia è affermazione della realtà esistente contro le sue alienazioni esterne.
Le finalità politiche, etiche, ideologiche, morali, derivanti dal pensiero umano – che Malevič considera una vera e propria “forma di lavoro destinata a cambiare la descrizione del mondo e il mondo stesso” – sono lasciate fuori dai quadrati rosa che accompagnano l’installazione. E il bar è luogo dell’ozio, lontano dall’artificio del pensiero e dalla fatica del lavoro, dove i sensi divengono inerti alla ragione ed è possibile trovare, seduti a un tavolo, la poesia pura.
«Mi sono imbattuto tempo fa in alcuni scritti di un poeta e filosofo moldavo, naturalizzato francese, Benjamin Fondane, vissuto nella prima metà del novecento. Li ho trovati straordinariamente attuali. Sono affascinato dalla sua idea di poesia pura, senza “intelligenza né conoscenza”… come dal curioso titolo del suo “Falso trattato di estetica: saggio sulla crisi del reale”, appena tradotto in italiano. Siamo di nuovo in una crisi di realtà. Questa mostra è un sogno su Fondane, sulla inattività di Malevič, sul diritto alla pigrizia, sul giovane studente Marx, ancora senza barba, che mi appare e mi scompare in un quadrato.»
Giancarlo Norese
Falso trattato di estetica (quadrato rosa)
a cura di Davide Ricco
Spazio espositivo del Caffè Internazionale
via San Basilio 37, Palermo
opening venerdì 19 febbraio 2016, ore 19
fino al 3 marzo 2016
“Falsificati”, come il trattato del 1938 di Benjamin Fondane che dà il titolo alla mostra e in cui il filosofo si pone in contraddizione con la trattatistica positivista di inizio Novecento, contro l’idea di un’estetica generata dalla ragione e in favore dell’autonomia esistenziale della poesia che pone il conflitto e la tensione al centro del proprio universo: la poesia è affermazione della realtà esistente contro le sue alienazioni esterne.
Le finalità politiche, etiche, ideologiche, morali, derivanti dal pensiero umano – che Malevič considera una vera e propria “forma di lavoro destinata a cambiare la descrizione del mondo e il mondo stesso” – sono lasciate fuori dai quadrati rosa che accompagnano l’installazione. E il bar è luogo dell’ozio, lontano dall’artificio del pensiero e dalla fatica del lavoro, dove i sensi divengono inerti alla ragione ed è possibile trovare, seduti a un tavolo, la poesia pura.
«Mi sono imbattuto tempo fa in alcuni scritti di un poeta e filosofo moldavo, naturalizzato francese, Benjamin Fondane, vissuto nella prima metà del novecento. Li ho trovati straordinariamente attuali. Sono affascinato dalla sua idea di poesia pura, senza “intelligenza né conoscenza”… come dal curioso titolo del suo “Falso trattato di estetica: saggio sulla crisi del reale”, appena tradotto in italiano. Siamo di nuovo in una crisi di realtà. Questa mostra è un sogno su Fondane, sulla inattività di Malevič, sul diritto alla pigrizia, sul giovane studente Marx, ancora senza barba, che mi appare e mi scompare in un quadrato.»
Davide Ricco
Giancarlo Norese
Falso trattato di estetica (quadrato rosa)
a cura di Davide Ricco
Spazio espositivo del Caffè Internazionale
via San Basilio 37, Palermo
opening venerdì 19 febbraio 2016, ore 19
fino al 3 marzo 2016